Il bilancio di sostenibilità non è più un’opzione per molte imprese, ma un obbligo normativo destinato a rivoluzionare la gestione aziendale. Con l’introduzione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) nell’Unione Europea, le aziende sono chiamate a documentare il loro impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) in modo più trasparente e standardizzato. Questo articolo esplora cosa significa questo obbligo, chi ne è coinvolto e come le imprese possono prepararsi al meglio per rispettare le nuove regole.
Che cos’è il bilancio di sostenibilità?
Il bilancio di sostenibilità è un documento che raccoglie informazioni sulle performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda. Si tratta di uno strumento fondamentale per monitorare e comunicare l’impatto ESG a investitori, clienti e stakeholder.
Definizione e scopo
A differenza dei bilanci finanziari, il bilancio di sostenibilità si concentra su aspetti non finanziari e fornisce una visione globale dell’impatto aziendale. Documenta l’impegno dell’impresa verso pratiche più sostenibili e l’adozione di politiche orientate al lungo termine.
Ambiti coperti
Il bilancio include tre aree principali:
- Ambiente: emissioni di CO2, consumo di risorse naturali, economia circolare.
- Sociale: trattamento dei dipendenti, politiche di inclusione e diversità.
- Governance: strutture decisionali, etica e conformità normativa.
Differenze rispetto ad altri report
Il bilancio di sostenibilità si distingue per il focus sui fattori ESG e si integra ma non si sovrappone ai bilanci finanziari tradizionali. È un documento strategico, destinato a orientare decisioni aziendali e attrarre investitori responsabili.
Perché il bilancio di sostenibilità è obbligatorio?
L’obbligatorietà del bilancio di sostenibilità nasce dall’esigenza di standardizzare la rendicontazione ESG e di garantire maggiore trasparenza.
Evoluzione normativa europea e italiana
La direttiva 2014/95/UE aveva già introdotto l’obbligo di rendicontazione non finanziaria per le grandi aziende. Tuttavia, con la CSRD del 2022, i requisiti sono stati ampliati per includere più aziende e rendere i dati comparabili grazie agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). L’Italia ha recepito la direttiva con un decreto legislativo approvato nel settembre 2024.
Importanza strategica della sostenibilità
Adottare il bilancio di sostenibilità non è solo una questione di conformità normativa. La sostenibilità sta diventando un pilastro strategico, capace di influenzare l’accesso a finanziamenti, la fiducia dei consumatori e la competitività nel mercato globale.
Chi è obbligato a redigere il bilancio di sostenibilità?
Criteri di obbligatorietà
Dal 2024, l’obbligo si applica alle imprese che rispondono ai seguenti criteri:
- Più di 250 dipendenti.
- Un fatturato superiore a 50 milioni di euro.
- Un bilancio annuo che supera i 43 milioni di euro.
Progressivamente dal 2025 l’obbligo sarà esteso anche alle PMI non quotate, salvo alcune eccezioni per evitare oneri eccessivi.
Esenzioni e categorie escluse
Le microimprese e alcune categorie specifiche, come le start-up in fase iniziale, saranno escluse dall’obbligo. Tuttavia, tutte le imprese, grandi o piccole, sono incoraggiate a considerare la sostenibilità come un’opportunità strategica.
Scadenze e modalità di pubblicazione
Scadenze chiave
Le aziende devono rispettare tempistiche precise:
- A partire dal 2025, saranno obbligate a rendicontare (in relazione all’anno 2024) le imprese quotate e di pubblico interesse con più di 500 persone e 25 milioni di euro di stato patrimoniale o 50 milioni di ricavi netti. In sostanza, i soggetti già inclusi dalla NFRD.
- Dal 2026, rendicontando il 2025, sono coinvolte tutte le grandi imprese con almeno 250 dipendenti e 25 milioni di euro di stato patrimoniale o 50 milioni di ricavi netti.
- A partire dal 2027, invece, l’obbligo si estende a tutte le piccole e medie imprese quotate, con un numero di dipendenti superiore a 11 e almeno 450 mila euro di stato patrimoniale o 900 mila euro di ricavi.
- Dal 2029, infine, saranno obbligate alla rendicontazione anche tutte le società figlie o succursali di società estere, anche extra-europee, che registrino ricavi netti superiori a 150 milioni di euro.
Modalità di pubblicazione
Il bilancio di sostenibilità deve essere facilmente accessibile al pubblico. Di norma viene pubblicato sul sito aziendale, accompagnato da una relazione di conformità. In mancanza di un sito web, è prevista la possibilità di richiedere una copia cartacea.
Benefici del bilancio di sostenibilità per le imprese
Migliore gestione dei rischi ESG
Attraverso l’identificazione dei rischi legati a fattori ambientali e sociali, le aziende possono adottare strategie proattive per mitigarli.
Accesso più facile a investitori attenti alla sostenibilità
Investitori e istituzioni finanziarie danno sempre più importanza ai criteri ESG nelle loro decisioni. Una rendicontazione trasparente può migliorare il rating di sostenibilità di un’azienda.
Aumento della fiducia degli stakeholder
Comunicare i progressi in ambito ESG rafforza la reputazione aziendale e aumenta la fiducia di clienti e partner.
Come prepararsi all’obbligo: una guida per le aziende
Strumenti e standard di riferimento
Gli ESRS forniscono linee guida chiare per la raccolta e la rendicontazione dei dati. Le aziende devono adottare un approccio integrato che coinvolga tutte le funzioni aziendali.
Audit e revisione
La verifica dei dati ESG da parte di revisori esterni è un passaggio obbligatorio per garantire la conformità alle normative.
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Sfide e opportunità future
Sfide principali
Le aziende devono affrontare ostacoli come i costi di implementazione, la formazione del personale e l’adeguamento dei sistemi informativi.
Opportunità a lungo termine
Nonostante le sfide, l’adozione di pratiche sostenibili apre la strada a innovazioni, miglioramenti operativi e nuovi mercati.
Bilancio di Sostenibilità: un’opportunità per innovare e competere
L’introduzione dell’obbligo del bilancio di sostenibilità rappresenta una svolta storica per il mondo imprenditoriale. Più che un semplice adempimento normativo, si tratta di un’opportunità per ripensare il modello di business, promuovere la trasparenza e abbracciare la transizione ecologica. Prepararsi al meglio significa non solo rispettare la legge, ma anche posizionarsi come leader in un mercato sempre più competitivo e sostenibile.
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