DVR: le novità del 2025 del documento valutazione dei rischi

Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un documento, obbligatorio per ogni azienda, introdotto nel DL 81/08. Il documento deve essere predisposto dal datore di lavoro, con il coinvolgimento del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del medico competente e dopo aver consultato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS o RLST).

Il fulcro del DVR è la valutazione dei rischi connessi all’attività dell’azienda in cui viene prodotto; un testo fondamentale per garantire le corrette procedure per la sicurezza sul lavoro.


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Sicurezza sul lavoro: le novità del DVR in materia di salute dei lavoratori

Le principali novità per il DVR 2025 riguardano provvedimenti in materia di salute dei lavoratori.

La visita medica diventa obbligatoria per tutti i lavoratori e per quelli in malattia per più di 60 giorni è previsto un certificato di idoneità per il rientro sul lavoro, sono introdotti i rischi legati alla salute psico – fisica dei lavoratori ed è obbligatoria la digitalizzazione del DVR, che deve essere accessibile in maniera semplice e trasparente. Diventa inoltre obbligatorio il rinnovo del Documento Valutazione Rischi ogni due anni.

Sanzioni Documento Valutazione Rischi (DVR) 2025

Il mancato rispetto degli obblighi relativi al Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) comporta conseguenze gravi, che a partire dal 2025 saranno ulteriormente inasprite. In particolare, la mancata redazione del DVR può comportare l’arresto fino a sei mesi oppure un’ammenda pari a 3.900 euro. Anche una redazione incompleta del documento è sanzionabile, ad esempio in caso di omissione di misure di prevenzione, mancata valutazione dei rischi specifici o assenza dell’individuazione delle mansioni a rischio.

Un aspetto sempre più rilevante riguarda l’integrazione dei rischi psicosociali (come stress lavoro-correlato, burnout, ecc.): la loro mancata inclusione nel DVR comporta un aggravio del 30% sulle sanzioni previste per un documento incompleto.

Infine, in presenza di violazioni reiterate o di situazioni particolarmente gravi, può essere disposta la sospensione dell’attività aziendale. Per le aziende con oltre 200 dipendenti o operanti in settori ad alto rischio (come centrali termoelettriche, industrie estrattive o cantieri complessi), le sanzioni possono includere sia l’arresto del responsabile, sia la sospensione immediata delle attività.

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